OTTAVIO ELEUTERI
Il Giardino degli Incanti
Sibilla Metamorfosi​
materiale: modellato in argilla definitivo in gesso armato
altezza: 1,80 m
largnezza: 70 cm
profondità: 79 cm
I l Giardino degli Incanti
Il giardino degli incanti, è il luogo dove la sibilla Alcina irretisce uomini e donne attraverso mille illusioni, meraviglie, inganni verso l'inesorabile e meravigliosi supplizio. Il luogo dove chi scelse di rimanere si ritrovò imprigionato in uno stato dell’essere mutevole, sì, uomini, ma anche bestie terrificanti, demoni, in un tempo immobile ed eterno. Ed è in questo tempo, quindi che sono andato a cercare i miei demoni. Li ho confrontati con quelli della Sibilla. Ho rianimato la loro sofferenza rappresentando la loro anima imprigionata dietro le linee tracciate dalle nostre scelte.
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ciclicità, Afflizione, Sofferenza, Dolore, Strazio, Memoria, Sollievo.
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Perché anche quando questo tempo falso che toglie ogni valore alla vita, e sussurra un desiderio di morte, ti allontanerà da me, tu resterai intatta, l’unica fuga possibile da questa ciclicità irriverente.
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Memoria; La memoria, anche se modificata dal tempo è la traccia essenziale, il segno che ne ricorda il gesto.
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Ciclicità; ovvero il ripetersi continuo e inesorabile di un destino, sempre diverso, eppure sempre uguale nel suo principio e nella sua fine. Ed è in questo frammento di tempo tra la morte e la vita che trovo il mio destino, sembra che il tempo non scorra, il ricordo svanisce in ogni nuovo inizo la mia metamorfosi, il mio demone.
Metamorfosi; Metamorfosi, deformazione frenetica e instabile della materia in nuova forma, ne ricorda la bellezza con un nuovo stupore, un nuovo inizio.
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La realizzazione dell’opera è stata preceduta dall’osservazione del luogo dove si sarebbero dovute collocare le installazioni e dallo studio delle leggende che lo caratterizzano. Sono partito dal Giardino degli Incanti e dalla sua dea, la regina Alcina, splendida donna immortale che paga il prezzo della sua bellezza con il supplizio ciclico del demone che, tramite la metamorfosi, muta in essere mostruoso e spregevole. Con lei tutti gli abitanti del magico giardino seguono e incalzano la sua stessa sorte, ognuno paga il peso dei propri misfatti commessi durante la vita, ma non il nostro cavaliere Meschino, che riesce con la fede a difendersi dagli incanti dell’ammaliatrice.
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Demone o Scultura La forma leggera, elegante, cerca di fuggire verso l’alto come unica possibile risposta nei confronti dell’ inaspettata mutazione, come un impatto imminente che non si può contrastare e, cosi, si va incontro senza paura verso entrambe le forze che si attragono e si respingono a vicenda, come tutte le cose in natura, come il bene e il male, come l’eros e il thanatos, come il giorno e la notte, come le stagioni, come gli anni scorrono, tutto si rincorre, si muove, cambia, ma rimane uguale cosi vedo i miei demoni ancora bellissimi ma pieni di punte e segni, unica deturpazione che ne offusca leggermente la meraviglia della precedente forma, da venere in demone, da materia grezza e bellissima in forma astratta e lineare, contorta e incomprensibile nel cuore per una punizione cercata ma non voluta, una condanna per il piacere di essere stati.
Incomprensione dello spazio che li circonda e difendendosi dalla libertà guadagnata ci punisce perchè non comprende, cosi cerca l’oblio come unica soluzione.
ora si nascondere perchè non vede più un’ innocenza che crede perduta, allora i demoni si perdono realmente senza volerlo, quasi costretti perchè l’unica soluzione è risorgere e perdersi di nuovo cosi per l’eternità.
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Ambientare una scultura o creare i presupposti scultorei nella natura, questo è il punto, far vivere sensazioni plastiche tramite le forme già preesistenti, realizare l'immaginario, la lagenda.
Creare dei vuoti dove si concerne il pieno, far filtare la luce dove ci aspettiamo l’ombra(il pieno). Trovare la luce dentro il tronco di un albero secolare, restituire l’immagine della foreste all’interno di esso, far rivivere dentro di lui i percorsi che si sono svolti in ogni epoca al di fuori.
I giovani alberi che si sviluppano intorno, ora si riflettono all’interno della sua cavità grazie alla luce che filtra atraverso un foro l’ambiente, lospazio, racchiuso a sua volta deflagra. Come prendere il dominio dello spazio, che provoca sempre maggiormente l’uomo per l’ostinazione di instaurare il suo totale dominio.
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Come la scultura si coinvolge in un confronto diretto con lo spazio per ricercare l’anima dello stesso, mi sono soffermato sui ricordi che ci lascia intuire, tramite i sentieri che collegano l’uomo al divino. come tutte le cose tendono a modificarsi nel tempo, lentamente si muovono, si consumano, si feriscono e cercano di ricomporsi tramite cicatrici. In questo modo mi sono reso conto di quanto i luoghi che percorrevo distrattamente, erno molto piu importanti di quanto credessi. Proprio seguendo quei sentieri ho incontrato le mie sculture e ciò cui mi ha portato a incidere squarci tanto nella materia quanto nelle piante (pietra?), dove le ferite non si asciugano mai, continuano a sanguinare nel tempo come le lesioni dentro la propria anima non percepibile d’all’esterno. Per comprendere meglio il significato della materia c’è la necessità di svolgere studi è quanto mai opportuna una osservazione. L’immagine di un oggetto non può essere creata dal nulla la sua organizzazione è resa possibile dalla conoscenza di certi accorgimenti, da figurazioni precedentemente osservate e poi modificate. Ora lo scultore può creare le sue forme atraverso la luce; un foro nel tronco crea un vuoto che la luce riempie, esso infatti nel tronco crea un punto di fuga dove l’occhio cambia le sue prospettive di volta in volta gli imput per nuove forme, il foro nel tronco con la linea e il vortice crea una ferita, l’albero cercherà di richiudere nel tempo modifocandola, inglobbando i frammenti di metallo componenti l’opera finita, di conseguenza i frammenti verranno racchiusi nel tronco come in uno scrigno, un utero, unica memoria visiva la cicatrice. Il modulo costituito dal cerchio e dalla linea sparso in piu alberi crea un labirinto visivo di luci e ombre, di vuoti e di pieni dove lo spazio si confonde e da nuovi sognificati.
metamorfosi ciclica dei personaggi del giardino fatato della sibilla Alcina
metamorfosi ciclica dei personaggi del giardino fatato della sibilla Alcina
Sibilla Ciclicità​​
legno di noce.
altezza: 50
larghezza:60
profondità:40
Project 3
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materiale: metallo saldato base in legno di castagno
altezza: 30 cm
larghezza: 20 cm
profondità: 15 cm
Demone
materiale: metallo saldato base in legno di castagno
altezza: 60 cm
larghezza: 40 cm
profondità: 35 cm